Le testimonianze storiche di S.M.C.V.
Ecco una sezione dedicata a tutti i siti archeologici presenti a Santa Maria Capua Vetere
Anfiteatro
L’anfiteatro Campano o anfiteatro Capuano, è un anfiteatro di epoca romana della città di Capua, oggigiorno sito a Santa Maria Capua Vetere, secondo per dimensioni solo al Colosseo, al quale probabilmente servì come modello essendo stato, verosimilmente, il primo anfiteatro del mondo romano. Fu sede della prima e rinomatissima scuola di gladiatori. Ha un posto di grande importanza nella cultura classica e moderna, e nell’immaginario collettivo a livello mondiale, per essere stato il luogo da cui il gladiatore Spartaco guidò nel 73 a.C. la rivolta che per due anni tenne sotto scacco Roma.
Mitreo
Il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere è uno dei più importanti mitrei al mondo. Esso si trova nei pressi dell’Anfiteatro campano e del Museo archeologico dell’antica Capua. Il mitreo venne casualmente rinvenuto nel 1922, durante lo scavo per la costruzione di un edificio. Capua, sede del famoso Anfiteatro Campano, vide il dilagarsi del culto mitraico durante la dominazione romana forse portato proprio dai gladiatori orientali solitamente legati a questo culto. La costruzione del mitreo si pensa risalga al II secolo d.C.
Domus di Confuleius
La domus è una sorpresa nel cuore di Santa Maria C.V. Detta anche “Bottega del Tintore”, apparteneva a un liberto di nome Publio Cunfuleio Sabbione, il quale vendeva e lavorava il sagum, un mantello di lana pesante usato dai militari di basso rango. È stata scoperta in seguito a scavi compiuti nel 1955 per la realizzazione del palazzo che oggi lo sovrasta. Essa è sita in corso Aldo Moro a Santa Maria Capua Vetere.
Officina dei Bronzi
Scoperta nel 1992. Installata sotto ambienti adibiti a deposito di botteghe, fu realizzata nel I secolo d.C. per realizzare piccoli oggetti di bronzo. La bottega del bronzo è un’importante testimonianza dell’artigianato locale per cui nell’antichità la città di Capua era particolarmente rinomata.
Arco di Adriano
L’arco di Adriano è un arco romano situato a Santa Maria Capua Vetere. Era in origine a tre fornici, ma oggi se ne conservano solo tre piloni e uno dei fornici laterali. L’arco fu eretto tra la seconda metà del I e la prima metà del II secolo, ma se ne ignora la dedica. All’arco era stata riferita un’iscrizione con dedica all’imperatore Adriano, poi ritenuta falsa. In seguito ai danni subiti durante la battaglia l’arco venne restaurato dopo il 1883, e ancora e tra il 1945 e il 1953-1955 per i danni subiti nella seconda guerra mondiale.
Criptoportico
Siamo nel I secolo a.C., e l’antica Capua si abbellisce giorno dopo giorno di importanti opere pubbliche. A completamento dello scenario dell’area su cui sorgono l’Anfiteatro, il teatro (area della Caserma I Ottobre), e il Campidoglio (area del Museo dell’Antica Capua) viene costruito un portico coperto per la comodità degli abitanti. Probabilmente aveva due livelli: un coperto per passeggiare al fresco d’estate o nei giorni di pioggia; l’altro scoperto per la sera e le giornate primaverili.
Necropoli
Ancora una volta l’antica Capua torna a stupire: uno scavo di verifica riporta in luce un altro capitolo della storia grandiosa di uno dei centri più importanti dell’Italia antica. Siamo appena al di fuori del circuito murario, all’ombra dell’imponente mole del Tifata, nel punto in cui si apriva la porta da cui partiva, diretta verso settentrione, la strada sacra che conduceva al tempio di Diana Tifatina. L’importante scoperta consente di aggiungere un nuovo tassello alla conoscenza della città antica, in particolare all’organizzazione dei suoi spazi. La fruibilità del sito è agevolata dalla presenza di un apparato didattico che fornisce le indicazioni per la conoscenza e la comprensione del contesto archeologico.
Ninfeo
Il “Ninfeo” invece è una parte di un’intera Domus: una fontana con bellissimi giochi d’acqua, secondo il raffinato gusto degli antichi romani. Essa è circondata da un peristilio (peri=perimetro, stilio=colonne) che purtroppo sono andate perse. E’ stata ricostruita una probabile probabile piantina piantina della casa originaria originaria grazie alle foto scattate prima che venisse edificato il palazzo nel quale è ancora oggi inserito. Il nome “Ninfeo” è derivato dalle ninfe, dee minori dei boschi
Domus Via degli Orti
La struttura sorge nelle vicinanze dell’attuale corso A. Moro, che ricalca il tracciato della antica via Appia. Nel corso dello scavo è stata individuata una zona termale, affacciata su un giardino porticato, abbellito da una fontana e da un ninfeo. Lungo il lato ovest del giardino insiste un corridoio pavimentato con lastrine di marmo bianco su cui si allacciano tre ambienti di grandi dimensioni dimensioni disposti disposti simmetricamente simmetricamente: al centro una stanza absidata absidata con una finestra aperta sul giardino e ai lati due vani di torma rettangolare. Tutti e tre gli ambienti dovevano essere pavimentati con lastre di marmo bianco, mentre sulle pareti almeno lo zoccolo era rivestito di marmi colorati: non è possibile sapere se la parte superiore dei muri fosse anch’essa decorata con marmo o se rosse affrescata.
Vasca Romana
Una grandiosa opera idraulica scoperta nel 2008 è la vasca presente a nord dell’Anfiteatro. Misura 68 m. di lunghezza, ha i lati brevi absidati, il fondo inclinato da ovest ad est, e un podio lungo il bordo, che all’esterno
era decorato da cornici di marmo. Questa grande struttura, posta al lato est dell’Anfiteatro, con molta probabilità probabilità veniva utilizzata utilizzata per le famose “naumachie naumachie”, le battaglie navali di cui, tra gli altri, ci raccontano Tacito e Strabone. La vasca venne riempita all’improvviso a seguito di un alluvione che la colmò di fango, intorno
alla fine del V secolo dopo Cristo. Sulla colmata di fango, nei secoli successivi, in particolare in periodo medioevale, furono realizzate fornaci per la riduzione in polvere polvere dei marmi dell’Anfiteatro ’Anfiteatro da utilizzare utilizzare per l’edilizia.