cenni storici
Un po’ di storia
Santa Maria Capua Vetere è un comune di 31 868 abitanti della provincia di Caserta in Campania.
Sorge esattamente sulle rovine dell’antica Capua, come attestato dai numerosi monumenti dell’epoca romana – su tutti, l’Anfiteatro Campano, secondo per grandezza soltanto al Colosseo.
Dopo gli antichi fasti, la città mutò in un borgo contadino con il nome di villa Santa Maria Maggiore (villa Sanctae Mariae Maioris) ed entrò a far parte della universitas capuana.
Con la creazione dei comuni sotto Gioacchino Murat, i casali di Santa Maria Maggiore, nota come Santa Maria di Capua, e Sant’Angelo in Formis confluirono nel comune di Capua.
Nel 1806 la frazione fu eretta a comune a sé stante e denominata Santa Maria Maggiore. Fu solo dopo l’unità d’Italia, nel 1862, che la città assunse il nome attuale, per evitare equivoci con il comune omonimo del Piemonte, facente attualmente parte della provincia del Verbano-Cusio-Ossola. È riparata dal monte Tifata e si trova a poca distanza da una grande ansa del fiume Volturno.
Il territorio è particolarmente fertile tanto che i Romani lo consideravano felix. Nel tempo alle attività agricole si sono affiancate molte industrie (ora in gran parte dismesse). Oltre al tribunale e ad altre istituzioni territoriali, vi sono presenti dipartimenti della Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e attività commerciali.
Fino al 1806, quando fu eretta in comune autonomo con il nome di Villa Santa Maria Maggiore, fu una frazione di Capua.
L’abitato era costituito da un borgo contadino sviluppatosi nei pressi della chiesa di Santa Maria Maggiore, da qui la denominazione “Santa Maria Maggiore”.
Con il periodo angioino il casale di Santa Maria Maggiore cominciò ad acquistare una certa preminenza rispetto ad altri casali di Capua: vi nacque nel 1277 il re di Napoli Roberto, detto il Saggio e fu battezzato l’anno dopo nella chiesa di Santa Maria Maggiore.
Nel Settecento la città antica fu meta di viaggiatori e per la costruzione della vicina reggia di Caserta vi si stabilirono diverse famiglie nobili, dando luogo ad uno sviluppo economico e sociale.
Nel Ottocento la città vide una importante opera di ampliamento e di trasformazione. Il vecchio assetto urbanistico del centro fu trasformato dall’ampliamento di strade e dalla realizzazione di importanti edifici pubblici. Nel 1810 fu realizzato il tribunale criminale. Nel corso del secolo furono realizzati la Chiesa degli Angeli Custodi, il palazzo della Pretura e delle Poste, la Villa Comunale (1905), le piazze, il Liceo classico Cneo Nevio nel 1865 e la scuola “Principe di Piemonte” nel 1878. Tutte strutture realizzate in stile Liberty. L’opera di trasformazione della centro città si concluse a fine ottocento con l’ampliamento del Corso Garibaldi grazie al nuovo tratto del Corso Ugo de Carolis e poi la realizzazione del Teatro Garibaldi nel 1896.
Il 1º ottobre del 1860 si svolse alla porte della città la battaglia del Volturno tra Borbonici e garibaldini. Il sammaritano Errico Malatesta fu un esponente del pensiero anarchico.
Il 30 settembre 1862 la città assunse il nome di Santa Maria Capua Vetere per rimarcare il legame storico-geografico con l’antica città di Capua.
Fonte: Wikipedia